Il matrimonio è visto dal nostro codice civile come un negozio giuridico tra due parti contraenti. In questo caso le parti contraenti adempiono alle formalità di rito che innescano degli obblighi giuridici ben precisi. Poi c’è il matrimonio rapporto, cioè la relazione formalizzata al pubblico, che entra nelle discussioni quando ci si riferisce al matrimonio tra due persone o al fatto che Stefano è sposato con Carla. Tolti gli effetti giuridici quali sono i vantaggi e gli svantaggi del matrimonio come relazione conclamata e ufficializzata?
Il matrimonio può essere definito come il reciproco impegno di due persone a rendere una relazione pubblica, davanti a tutti, e permanente. È vero che oggi i matrimoni si rompono con una frequenza impensabile fino a pochi decenni fa, ma è quasi sempre stato così. Per tanto tempo i matrimoni sono stati solo di convenienza e mai d’amore, dove la parte giuridica prevaleva su quella sentimentale. Parlando del matrimonio come rapporto, durante le promesse, gli sposi dichiarano davanti a tutti di rimanere insieme finché morte non li separi. Quindi, sul punto delle intenzioni iniziali non c’è nulla da dire, non è un caso che il matrimonio venga considerato “il giorno più bello della mia vita” dalla maggior parte degli sposi.
I vantaggi del matrimonio
È stato dimostrato che chi si sposa vive più a lungo di chi rimane celibe. Una vita più sana nella quale a farla da padrona è la condivisione che aiuta ad alleviare lo stress. Il matrimonio mette insieme le responsabilità della coppia, ma spesso dirotta le attenzioni sulla prole. In questo modo la coppia si tiene più impegnata e ha meno di che ferirsi a vicenda. Non è un caso che spesso i figli salvino i matrimoni.
La salute migliora sotto ogni punto di vista: quella sessuale derivante da avere un partner sicuro, quella mentale dal momento che la soddisfazione e la felicità derivanti da un rapporto stabile provocano rilascio di endorfine del buonumore. Le carezze e il contatto fisico prolungato, oltre ad aumentare la complicità tra la coppia, fa letteralmente bene: allevia dolori e stress.
La felicità dello stare insieme come coppia è molto più esaltata dal matrimonio. Si è insieme e si ha costituito la famiglia, il primo nucleo della stabilità che rende molto più semplice affrontare le sfide future, nelle quali non si è mai da soli.
Dal punto di vista finanziario il matrimonio porta stabilità: la coppia è molto più attenta alle spese, anche se non si stabilisce la comunione di beni. Se entrambi lavorano ci sono più liquidi per fare progetti e investimenti. Questi risultano più sensati perché c’è la responsabilità di non disperdere il patrimonio in comune.
Il coniuge è spesso il miglior amico. Si dice spesso che l’innamoramento scompaia dopo qualche anno. Ma spesso è un luogo comune, la coppia che sta bene inizia prima di tutto a rispettarsi e a condividere insieme le emozioni, rafforzando il rapporto e nutrendolo di nuovi elementi con il tempo. Nel matrimonio si condividono i pesi da portare il che significa meno stress.
Aiuto: il marito e la moglie condividono spesso una base di partenza fatta di interessi, passioni, gusti. Si capiscono a vicenda e si conoscono e quindi possono aiutarsi senza dover ricorrere a forzature, interpretazioni. Il miglior conforto psicologico è nelle mura di casa.
Gli svantaggi del matrimonio
Il rischio di annullare la propria individualità a favore della coppia. Molte mogli si lamentano dei mariti diventati improvvisamente zerbini, che rinunciano a tutto per la famiglia, rinunciando anche a quell’elemento individuale che dava benzina alla coppia. In ogni caso il matrimonio restringe le opzioni individuali. Nei matrimoni che non funzionano spesso si sente parlare di catene, prigione. A meno di non isolarsi in casa si è costretti a condividere tutto dalla mattina alla sera. Ovviamente è tutto contrapposto al bello di avere una famiglia. Ma sono bandite le decisioni individuali e quindi ci si deve adeguare.
Le spese crescono: finché si sta in coppia non ci sono problemi, ma quando ci si sposa le spese vanno controllate insieme, esiste un budget. E poi ci sono i figli che notoriamente costano. Non si tratta di essere egoisti, ma la verità è che molte coppie rinunciano a fare un figlio perché costa troppo mantenerlo. E spesso si rinuncia anche ad acquistare la casa, rendendo il matrimonio una convivenza speciale, ma niente più.
Le rinunce e i bisogni personali: quante volte leggiamo o sentiamo dire che una persona ha rinunciato a qualcosa per occuparsi della famiglia? A volte non ci sono alternative, donne e uomini sposati vivono spesso di rimpianti, per aver fatto delle scelte sbagliate che a un certo punto sono irrimediabili proprio perché si è sposati.
A proposito di responsabilità queste possono essere talmente grandi da sorpassare le aspettative. Aumentano quando ci sono in ballo i figli, si è letteralmente responsabile della sopravvivenza di altri esseri viventi. Naturalmente con il matrimonio queste responsabilità si condividono, ma questa è la situazione normale. In tanti casi la coppia è sbilanciata: una parte porta più pesi e si sente sempre in credito con l’altra innescando i primi detonatori che faranno esplodere la coppia.
Molto spesso uno dei due si sente intrappolato, prova il rammarico per le scelte sbagliate, sente che non riesce ad andare oltre un certo tipo di compromessi. Spesso il matrimonio è frutto di un innamoramento precoce, cui seguono le prime esperienze e si sente il peso di non aver colto altre opportunità. Può sembrare egoistico, ma è molto difficile tenere in piedi la favola dell’amore a prima vista e del primo amore per tanto tempo. Poi si comincia ad avvertire il tempo che passa e si teme di sfiorire.
In definitiva è meglio sposarsi o scegliere la coppia di fatto?
Oggi le dinamiche sociali sono cambiate: i social network fungono da catalizzatore della vita sociale, ci si incontra e si conosce online, solo dopo si testa il rapporto tradizionale. Sembra tutto più fatuo e preso in qualche modo con meno attenzioni e responsabilità, perché si sa all’inizio che le conseguenze di una separazione saranno in qualche modo attenuate da un minor controllo sociale e da una legislazione di supporto più snella. In casi come questi la coppia di fatto sembra essere la soluzione migliore anche se non bisogna mai generalizzare. Il matrimonio felice dovrebbe essere la regola, a determinare l’infelicità non lo sbilanciamento della coppia magari o il fatto che termini l’amore (l’affetto spesso basta e avanza per andare avanti), ma perché subentrano altre condizioni come quelle lavorative. Una difficoltà economica impossibile da affrontare spezza anche la più forte delle coppie e tutto va messo in conto.
Il matrimono moderno occidentale è chiaramente un contratto-capestro a solo favore delle donne. Mi raccomando, uomini, evitatelo COME LA PESTE.
Consiglio rivolto soprattutto agli uomini :prima di sposarvi, parlatene con qualcuno che ha passato il divorzio, i tribunali, e magari senza neppure volerlo! Può essere un inferno, specie se ci sono figli di mezzo: potreste perfino non riuscire a vedere i figli, e constatare quanto facilmente anche i provvedimenti dei giudici possono essere nei fatti disattesi. Senza conseguenze per la madre :basta che sia accorta e si faccia assistere da un avvocato (meglio se donna) senza scrupoli (e a cui non interessa certo il bene dei figli!)