Il tradimento non è una pratica così rara: l’Italia è uno dei paesi più infedeli del mondo occidentale, tanto che si dichiara infedele il 45% delle coppie. A tradire sono indistintamente i due sessi, ma spesso per motivi diversi. Ma se l’uomo è una specie monogama, perché maschi e femmine tradiscono, qual è la psicologia del tradimento?
Come esseri umani abbiamo dei bisogni e dei desideri. È stato calcolato con precisione da esperimenti di psicologia sociale che, per esempio, siamo più propensi a fare acquisti in base al desiderio piuttosto che al bisogno. Ma quando si tratta di affetti e sentimenti, sentiamo il bisogno di avere qualcuno a fianco che nutra le nostre stesse aspettative. In fondo, alla base del tradimento c’è quasi sempre uno stacco tra aspettative e realtà.
Tutti quanti abbiamo dei bisogni psicologici, lo dice bene la famosa piramide di Maslow che spiega bene quali sono i nostri bisogni più intimi.
Alla base ci sono i bisogni primari, nei quali sono molto importanti, oltre quelli relativi alla sopravvivenza vera e propria, e alla sostanza della nostra esistenza terrena, anche un diffuso sentimento di sicurezza: sia essa fisica, occupazionale, morale, familiare, di salute e di proprietà. I decisivi bisogni sociali sono particolarmente importanti perché portano al bisogno del sé, all’auto-realizzazione. Quando si tradisce i motivi sono quindi sempre circoscritti a questi bisogni, con diversi gradi di gravità che spesso non comprendiamo se noi stessi non stiamo ragionando negli stessi termini.
Perdita dell’intimità fisica: quando ci si sposa all’inizio sembra di vivere una favola, un’altra dimensione, la coppia si rispetta, c’è ammirazione, orgoglio e naturalmente attrazione fisica. Gli sposi si sentono veramente bene insieme, personalmente quando mi sono sposato esibivo la fede con grande orgoglio. Si fa l’amore regolarmente, ci si coccola, c’è tenerezza e affatto condiviso. Poi qualcosa inevitabilmente si rompe: magari sono i figli in arrivo da crescere, un problema di salute, un problema a lavoro, la bassa autostima che ti atterra insieme allo stress e uno dei due partner inizia a risentirne. Ad esempio lei potrebbe pian piano ritirarsi e chiudersi in sé stessa, rinunciando a fare l’amore. Addirittura si sottrae alle carezze, non cercando alcun tipo di contatto fisico. Il marito allora si ritrae nella masturbazione, nel porno, fino a che magari non si mette a cercare altro. Oppure, un giorno come un altro, decide di prestare attenzione a un’altra donna che magari lo stava degnando di qualche attenzione fin lì ignorata. Dopo essere costantemente rifiutato il tradimento è l’unico modo che ha per riempire i suoi bisogni, soprattutto quelli al vertice della piramide.
A parti invertite accade lo stesso, anche se l’uomo difficilmente rifiuta le attenzioni sessuali. I motivi per cui tradiscono le donne non dipendono dalla scarsa disponibilità sessuale dell’uomo, ma dall’incapacità di questi di tenere vivo l’amore, l’interesse. Le donne non amano essere messe nel piedistallo. O meglio: adorano essere tenute in grande considerazione, ma su un piedistallo pericolante. Gli uomini quando diventano mariti spesso si trasformano in animali sedentari, che hanno perso tutto dell’originale aggressività che piace alle ragazze. Le donne non tradiscono per noia, nella media, ma perché il partner o è diventato insoddisfacente sul lato intimo oppure è troppo chiuso in sé stesso e non le dà più le dovute attenzioni.
Le donne poi sono particolarmente interessate all’aspetto emozionale. Ciò che gli uomini fanno fatica a comprendere è la diversità del comportamento dei due sessi. I maschi pensano che le femmine ragionino con i loro stessi schemi logici, ma non è così. Due partner sono emozionalmente legati tra loro e sono aperti a condividere ogni aspetto della loro intimità. C’è complicità totale. Ma poi per uno strano motivo capita che l’abitudine alla vita comune porti a consumare questa complicità: c’è meno comprensione per le problematiche di lavoro, per i problemi personali, non si condividono più le difficoltà e le gioie. Quella che in tempo era una sfera formato da due emisferi, si divide in due. Uno dei partner trova appoggio in una persona esterna al ménage familiare: lui o lei ascolta, lui o lei comprende, lui o lei sa dire la parola giusta al momento giusto, sa come spezzare la tristezza e come e quando dare una carezza.
C’è poi la mancanza di rispetto. Improvvisamente per un motivo o per l’altro uno dei due perde il rispetto dell’altro. E quando manca il rispetto, può succedere di tutto. Comincia con lei o con lui che critica qualsiasi cosa faccia l’altro. Sembra che non gli vada mai bene niente, il litigio è sempre dietro l’angolo, evitato solo perché alla fine si fugge dalle discussioni. Alla fine uno dei due sbotta e capisce di essere al centro di una mancanza totale di rispetto. È normale che se in quel frangente incontra qualcuno che lo tiene in grande considerazione, la possibilità di un tradimento è molto alta.
In questa perdita di rispetto spesso rientra l’incapacità di comprendere cosa si vuole dalla vita o di non adempiere al completo alle aspettative. Una moglie può essere insoddisfatta della sua carriera o di quella del marito e pensare che l’unica cosa da fare sia innescare una sequela di tradimenti, che inevitabilmente portano alla rottura. Per quanto sia comprensibile, nel tradimento c’è sempre una dimostrazione di egoismo. Un coniuge o un partner responsabile dovrebbe dire basta prima, non rifugiarsi in un altro, anche se è facile dire: “è stata una debolezza”. Personalmente ho dalla mia l’esperienza non di un tradimento, ma di essere stato l’amante, quando ancora non ero legato, di una ragazza che stava per sposarsi. Inutile dire quanto piena di bugie e di complicazioni quella storia. La cosa migliore da fare è – nell’impossibilità di riconnettersi – essere sinceri e dire al partner la verità. Si può sempre ricominciare da un’altra parte.