Alcune note teorie economiche ritengono che la pace sociale si raggiunga eliminando i soldi, il loro valore come mezzo di scambio dei beni e la consequenziale corsa all’accumulazione alla ricchezza. I soldi per definizione sono come la materia: si trasformano, ma non si distruggono. Possono sparire in un attimo, essere azzerati, ma la perdita va sempre misurata a un’azione che ha spostato la levetta indietro o in avanti, non accade di per sé. Lo stesso vale per i guadagni. Si può dire che un sistema efficiente, a livello monetario, è quello dove la ricchezza si sposta in continuazione, non quella dove non si perde. Naturalmente i sistemi economici e la tendenza a regolare il mercato, determinano dove va questa ricchezza, se in poche o in tante mani.
Quando si pensa di voler guadagnare di più, di mettere i soldi al centro della propria vita, probabilmente lo si fa perché essi aiutano a conseguire se non la felicità (le malattie mortali e gli accidenti sono dietro l’angolo per tutti, belli e brutti, ricchi e poveri). Va detto che il desiderio e l’ambizione sono alla base della ricchezza. L’alternativa è vincere alle lotterie, ma non funziona così, nemmeno con il jackpot più alto della nostra storia.
Spesso l’aspirazione alla ricchezza viene giudicata in termini molto negativi. C’è un’accezione non positiva pertinente che fa al caso: la venalità. Il punto è che desiderare di avere più soldi non ci fa materialisti o egoisti o esponenti di un’oscura setta dedita al guadagno. In realtà i soldi, per il tipo di importanza che rivestono nella civiltà umana, a tutte le latitudini, da tempo immemorabile, sono un mezzo estremamente percorribile per completare la propria individualità, dare corpo al proprio io, avere opzioni maggiori che assicurano una vita migliore.
Va sempre ricordato che la vita umana, ridotta ai minimi termini, è essenzialmente nascita, crescita, sviluppo degli organi di riproduzione, fertilità, riproduzione e morte. In queste fasi ci assicuriamo il meglio possibile, dal punto di vista genetico, per ottenere il miglior risultato, spesso adattandoci alla convenienza. Può sembrare cinico, ma il denaro è un prodotto umano, un risultato della nostra civiltà, che ci consente di vivere organizzati e ottenere il meglio come specie (e si può dire che il risultato, essendo 7 miliardi, avendo praticamente sterminato le altre specie concorrenti) lo abbiamo ottenuto e alla grande.
Il denaro ha importanza relativa rispetto a molte cose, ad esempio i sentimenti. Eppure sentiamo ogni giorno storie ricche di sentimenti come l’amore, l’amicizia e il rispetto, che sono state messe in discussione, se non distrutte dal denaro. Chiunque di noi, a meno di non vivere in un paradiso terrestre, è a conoscenza di amici o conoscenti che hanno litigato per il denaro o che in coppia erano felici, ma quando il denaro è iniziato a scarseggiare sono cambiati anche i caratteri, i sentimenti, i rapporti personali.
Il dato positivo del denaro è che ognuno di noi può crearlo da sé, non stampandolo in casa propria, ma dandosi un’opportunità imprenditoriale, una via per aumentarlo e quasi mai a discapito di altri, a meno di non voler intraprendere un’azione criminale o disonesta. Ma l’idea che la ricchezza di per sé sia un peccato è abbastanza obsoleta e nonostante gli ottimi principi di cooperativismo e solidarietà che informano l’animo umano, non corrisponde esattamente al comportamento millenario che come specie portiamo avanti.
O soldi o non soldi io ho conosciuto solo femmine false che li amano ma quando quelle poche volte li ho, mi dicono sempre che non vogliono soldi.Poi si sposano o si trovano l’amante stra-ricco
Io non giudico il danaro la cosa più importante della vita. Rifuggo da persone venali che al pisto dei sentimenti mettono il danaro. Si divenra spuetati, cinici, anaffettivi. Si deludono ke persone care, si intrattengono rappirti basati sui soldi. Si pensa solo ai regali e si soppirta tutto per danaro.