Il cervello è un autentico miracolo dell’evoluzione e andrebbe messo nelle migliori condizioni possibili, per evitare le malattie cognitive che possono mettere a repentaglio la qualità della vita. Ora vediamo quali sono le abitudini migliori per potenziare il cervello.
Attività che fanno bene al cervello
Leggere e fare esercizi mentali
Leggere fa bene non solo all’anima, ma anche al cervello in termini fisiologici. La lettura stimola l’attività intellettuale e la curiosità, ma è anche un argine contro l’inevitabile declino cognitivo. Anzi, di fatto aiuta a vivere di più come suggeriscono alcune interessanti ricerche.
Anche fare cruciverba o giochi mentali simili, come il sudoku, incentiva la salute del cervello. Ci si mantiene più agili e lucidi.
Leggere inoltre aiuta a prendere sonno, e a differenza dell’uso estensivo degli schermi blu di tablet e smartphone, favorisce un riposo vero per la mente e per il corpo.
Fare esercizio fisico
Che l’esercizio fisico faccia bene anche all’umore e al cervello ormai è risaputo. L’esercizio fisico migliora il metabolismo e favorendo la circolazione sanguigna in tutto il corpo, necessaria per portare ossigeno e nutrienti, favorisce anche la salute del cervello che ha bisogno di sangue.
Tra le ricadute positive c’è un miglioramento dell’area della memoria, grazie alla formazione di nuove sinapsi.
Tra i benefici ulteriori anche un abbassamento dei livelli di stress.
Quindi, un buon esercizio fisico aiuta anche la mente: ad esempio una camminata all’aria aperta è già qualcosa, ma non tralasciare la possibilità di allenarsi con dei pesi. Non è necessario andare in palestra, basta qualche attrezzo per avere una palestra in casa a basso costo e raggiungere questo obiettivo di benessere, che si prolunga nel tempo.
Ascoltare musica classica
La musica classica ha il dono essenziale di adattarsi tanto a musica di sottofondo. Non è stridula, sguaiata, pesante e rumorosa. Perfetta come musica d’ambiente, nonostante la bellezza che reclama attenzioni, essa aiuta la concentrazione e stimola la crescita di nuove cellule cerebrali.
Secondo uno studio recente, l’ascolto della musica classica aumenta l’attività dei geni coinvolti nella secrezione e nel trasporto della dopamina, nella neurotrasmissione sinaptica, nell’apprendimento e nella memoria e riduce i geni che mediano i processi neurodegenerativi.
Meditare pochi minuti al giorno
La meditazione è una pratica ben nota, che ha origine probabilmente nelle antiche civiltà orientale. Da un punto di vista del benessere psicofisico aiuta a ritrovare calma, concentrazione, alleviando il nervosismo tipico di una giornata pesante.
È un modo per isolarsi dal mondo per qualche minuto, sfruttando delle tecniche di rilassamento che coinvolgono non solo la mente, ma anche i muscoli.
Dal punto di vista della salute del cervello, la meditazione ha effetti tangibili sulla materia grigia.
Uno studio pubblicato su Psychiatric Journal rivela che chi ha partecipato a un programma di 8 settimane di mindfulness ha sviluppato benefici associati a cambiamenti nella concentrazione di materia grigia nelle regioni cerebrali coinvolte nei processi di apprendimento e memoria e tra le altre nella regolazione delle emozioni.
Un cambiamento “fisiologico” dunque, seguito a un programma di meditazione estensiva che chiunque può adottare.
Sviluppare nuovi interessi e hobby
Al cervello piace imparare cose nuove: la stimolazione dovuta a nuovi interessi e passatempi aiuta i processi cognitivi, sviluppando e rafforzando nuovi collegamenti.
Questo interesse può essere meramente cognitivo (abbiamo già visto gli effetti della lettura) o fisico, come andare in palestra, ma in realtà basta qualsiasi hobby per migliorare nel tempo la salute del cervello.
Non è un caso che nei progetti di riabilitazione spesso rientrano attività extracurriculari come il cucito, i giochi di società, imparare a suonare un nuovo strumento, appassionarsi di animali e della natura e così via. Non tralasciare mai la possibilità di imparare qualcosa di nuovo, magari seguendo un corso online.
Studiare lingue straniere
Le lingue straniere sono un buon modo per instaurare un’abitudine che fa davvero bene al cervello. Gli studi a riguardo hanno visto ancora una volta una crescita della densità della materia grigia, che è associata all’intelligenza, all’attenzione, alla memoria e all’elaborazione del linguaggio. Chi è bilingue o impara una seconda lingua da bambino tende ha una corteccia uditiva più spessa.
Allo stesso modo, dei test supportano l’assunto che chi è bilingue abbia migliori risultati scolastici. Imparare una lingua poi aiuta il cervello a contrastare il declino del cervello collegato all’avanzamento dell’età.
Frequentare nuova gente e avere una vita sociale
Sembra che le nostre società abbiamo “imparato” da sole a capire il valore insito nelle persone anziane, tanto da sviluppare programmi sociali ricreativi e strutture in grado di consentire la socialità. Avere una vita sociale, attiva, frequentare persone nuove, conoscere posti diversi fa bene all’umore, abbassa i livelli di stress, allontana lo spettro della depressione.
L’attività sociale rinforza il cervello, migliora la memoria, e rafforza i collegamenti neurali. Meglio ancora se questi rapporti sono improntati alla qualità: quindi occuparsi davvero delle persone, avere a cuore la loro vita, chiedere e interagire costantemente. Le risate hanno benefici comprovati.
Riposare il giusto e non esagerare
Quando si è giovani non si apprezza per davvero l’importanza del sonno ristoratore. Riposare almeno 7-9 ore di vero sonno fa bene al cervello, che ha letteralmente bisogno di ricaricarsi.
Al cervello sono collegati fenomeni non del tutto spiegati come i sogni, ma anche gli inevitabili cali di memoria e concentrazione dovuti alla carenza di sonno.
Durante il sonno il cervello forma nuove connessioni, che ti aiutano a processare i ricordi e le informazioni.
In definitiva, non serve molto impegno per migliorare la salute del cervello. Ma alla stessa è legato il concetto di qualità della vita: non serve a nulla vivere a lungo, se poi non abbiamo la lucidità per rimanere autonomi, fare nuove cose e godersi la vita fino all’ultimo in modo sano e intelligente.
Fonti:
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6245064/
- https://lifesciences.byu.edu/how-exercise-affects-your-brain
- https://www.sciencedaily.com/releases/2015/03/150313083410.htm
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3004979/
- https://www.news-medical.net/health/The-Impact-of-Learning-a-Language-on-Brain-Health.aspx
- https://www.health.harvard.edu/blog/3-ways-to-build-brain-boosting-social-connections-202109082585